Sin ánimo de polemizar con nadie, decidido a seguir mi pequeña cruzada particular, impertérrito a críticas y convencido del material vocal de este tenor francamente espectacular y de su compromiso dramático con un fraseo variado y siempre sujeto al drama que toca cada velada, toca el turno ahora a esta Tosca de Wixell y Bonisolli con Marina Krilovici como Floria Tosca.
Para este que escribe, una vez escuchado su duo con Krilovici, destaco la sensibilidad de este pintor, el cual sabe descatar frases que de modo eficacísimo te muestran este caracter del pintor enamorado:
"recondita armonia" espectacular en cuando a línea de canto.
"Quale occhio al mondo può star di paro
all'ardente occhio tuo nero?
"Lo giuro, amore!... Va!"
"Mi avvinci nei tuoi lacci mia sirena..."
"o dolci mani" (acto III)
y con sus buenas dosis de humor cuando canta:
"prezioso elogio"
doliente (acto III)
"Io lascio al mondo
una persona cara."
¡con qué tristeza apagada empieza el "e lucevan la stelle" conmovedor.
Un personaje que dada la categoría de este maestro no debía suponer, de hecho no supuso, ningún problema. Un personaje culto y curioso, con sensibilidad para el campo (le encantaba la horticultura) y la historia. Decididamente un hombre de gran y definida personalidad
<< Ho sempre lavorato contro corrente>> decía en una entrevista dada en su finca “Villa delle sette palme” dada a Renzo Allegri.
Frases que me han gustado mucho:
<<Ho una sola dote, l’immodestia. Sono un arrogante, ma per legittima difesa. Aspiravo a raggiungere una verità artistica, se mai esistesse, e mi sono per questo urtato contro tutti.>>
Esta frase creo que es digna de plasmarse en este mensaje. Frase cierta veramente:
<<Appartengo a una famiglia di operai. Eravamo allora poveri, molto poveri. A volte in casa non c’era niente da mangiare. La povertà, la fame sono state "l'università" della prima parte della mia vita. E l’infanzia è stata un periodo di autentica miseria. Mia madre morì giovanissima per gli stenti della guerra. Mio padre, rimasto con quattro figli maschi da crescere, si trovò sperduto. Ma non mi lamento per quello che ho sofferto. La vera ricchezza di un artista viene dalla sofferenza>>
Interesante su comienzo con la música:
<<Poiché mi piaceva la musica, riuscii a comperarmi una vecchia chitarra e imparai a suonarla da solo. Per guadagnare qualche lira, soprattutto d’estate, cantavo canzonette per i turisti, nei bar sul lago di Garda. Una sera, tra la gente c’era un direttore d’orchestra di Visbaden. Dopo avermi ascoltato, mi avvicinò e mi chiese dove avessi studiato musica. “Non ho mai studiato con nessuno”, risposi. Mi chiese se conoscevo l’opera lirica”. “No” dissi. “Se studierai diventerai un grande tenore”, disse lui. La sera successiva mi accompagnò all'Arena di Verona ad assistere a una rappresentazione di “Carmen”. Quello per me fu un vero colpo di fulmine. Da quel momento non ho sognato altro che diventare un cantante lirico>>.
<<A Roma incontrai la mia prima moglie, che era americana, bravissima musicista. Divenne la mia maestra e, lavorando tenacemente insieme, abbiamo costruito la mia carriera>>.
Interesante el tema de los agudos vistos desde el propio protagonista:
<<Io non sono un fanatico degli acuti. Me ne servo perché li ritengo utili allo spettacolo. Gli acuti sono parte essenziale della tradizione lirica. La musica è emozione, è un'altalena di piani e forti. L’acuto, quando l'onda musicale lo chiama, è come una liberazione, un'esplosione armoniosa di sentimenti che dà emozioni Indimenticabili. Giuseppe Verdi, in una sua lettera. scrisse: “Ben mi guardo dal togliere tutto quello che è effetto dalla mia opera perché la mia musica è effetto, effetto e ancora effetto, signori miei>>.
Un hombre realmente curioso:
<<Mi piacciono tante cose. Sono polivalente, vado in tutte le direzioni. Mi appassiono a libri di scienza, di geologia, amo l’astrologia antica, le scienze esoteriche, lo studio delle civiltà antiche, del tempo quando gli uomini hanno cominciato a formare le parole. Trascorro gran parte delle mie giornate a leggere libri su questi argomenti. E mi appassiono. Voglio approfondire. Vado alla ricerca delle opere fondamentali che stanno all’origine delle grandi civiltà e voglio leggere i documenti antichi in originale. Mi sono messo quindi ha studiare le lingue antiche: greco, latino, le lingue dell’antica Palestina, il sanscrito, il pali, l’ebraico. La Bibbia io la leggo in ebraico. Un giorno mi appassionai al “Libro dei morti”, non quello egiziano, ma quello tibetano e allora sono andato in Tibet e per due anni ho studiato il tibetano antico. Se i miei colleghi mi sentissero parlare di queste cose, direbbero che sono pazzo per davvero. Invece io mi diverto. Quando posso dedicarmi a questi studi, mi sento finalmente realizzato. Al punto che mi sento in pace con il mondo. Non provo più sentimenti di rancore con nessuno, neppure con i miei nemici. Anzi, posso dire che da diverso tempo io non ho più nemici. Sono entrato in un’altra dimensione>>.
R.I.P. (Dios lo tenga en su Seno)
la Viuda mañosa