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Tras el estreno veneciano, Romani y Bellini se enzarzaron en una amarga disputa sobre quien era el verdadero culpable del 'fiasco'.
Fue una disputa pública, con ambos artistas replicandose en diferentes publicaciones, y llegó a ser un verdadero escándalo en el mundillo musical. Tan absortos llegaron a estar en sus cuitas, que echaban tierra sobre su propia obra, y fue la principal razón de que Beatrice, a pesar de tener éxito en cada nueva ciudad donde se estrenaba, nunca estuviera considerada a la altura de
Norma,
Puritani o
Sonnambula.
Por ejemplo, decía Bellini del libreto y del personaje de Filippo:
Vincenzo Bellini escribió:
Ne sento piacere, e dai giornali di Napoli
veggo che i Palermitani hanno applaudito
questa disgraziata mia opera, che io stesso
poi non credea meritare la sorte che le toccò
a Venezia, ed era che fini estrinseci al
merito dell' opera, aveano indotto quel publico
a disapprovarla al suo comparire. Confesso
che il soggetto è orribile ; ma io, con
la musica, colorendolo ora tremendamente
ed ora mestamente, cercai di correggere e
far scomparire il disgustante che eccita il
carattere di Filippo
Es decir, en lugar de alegrarse con más rotundidad por las buenas nuevas que llegaban de Napolés, sigue preocupado con Venecia, con Romani, y con el personaje de Filippo, que es una extraordinaria creación, un hombre con aristas, no un villano de guardarropía.
Por su parte Romani insistía en echar la culpa a Bellini de todo el retraso, y de no permitirle el tiempo necesario para entregar un libreto a la altura:
Felice Romani escribió:
Passò luglio, passò agosto, e corse il
settembre, e venne l'ottobre, e finalmente il
novembre, che quel benedetto argomento non
era ancora trovato. Per soprappiù il Bellini
era sparito. Novello Rinaldo si stava oziando
nell'isola di Armida; né io, per cercarlo,
aveva, come Ubaldo, la barca della Fortuna,
poiché la fortuna era col maestro. Quando
Iddio volle, ei venne fuori; ma il tempo era
passato, e anteriori impegni, che io non poteva
trascurare, mi ponevano nella necessità
di ricusargli Topera mia. Nulla di meno, da
lui pregato e ripregato, e avvezzo con lui a
maggiori sacrifizi, acconsentii di scrivere, e
mi posi a comporre una tragedia lirica intitolata
Cristina di Svezia, Un bel mattino la
Minerva del Bellini desiste dal suo rigore e
gli suggerisce il soggetto. Beatrice di Tenda;
e un altro bel mattino la mia tenerezza pel
Bellini e il mio rispetto per la sua Minerva,
m' impongono il sacrifizio di accettarlo; e lascio
da parte il cominciato lavoro. Melate parole
deir uno, un sospiro dell' altra, calmano
il mio risentimento, e mi chiudo in casa, e
scrivo e riscrivo, e cambio e ricambio, e raffazzono
in mille guise il mio melodramma
fino alla vigilia di andare in iscena, e finalmente
il mio melodramma riesce un libretto
En realidad, es un excelente libreto, lleno de frases verdaderamente hermosas, redondas, de una gran teatralidad y, al mismo tiempo, totalmente apropiadas para que se expanda la melodía belliniana.
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Théophile Gautier
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Las opiniones de críticos, especialmente franceses, como Théophile Gautier ("
Beatrice di Tenda no es digna de Bellini, melodías apresuradas y una pobreza armónica absoluta") o Arthur Pougin ("un comienzo interesante, y un bello quinteto en el segundo acto, nada más") acabaron por enterrar a la obra durante décadas.
Escuchemos ese quinteto, que mereció en su momento la aprobación del señor Pougin:
[youtube]http://www.youtube.com/watch?v=3_bs5q0uqyc[/youtube]